Rico e il mistero dell’angolo triangolo
Quella dedicata alle avventure di Rico e Oscar è una consigliatissima trilogia di libri per ragazzi scritta da Andreas Steinhöfel che non solo offre al lettore storie appassionanti e divertenti ma dà anche spazio, in maniera degna e avvincente, a un protagonista che si discosta dalla norma. “Lento di cervello”, come suole autodefinirsi, Rico ha un modo tutto suo di vedere e affrontare il mondo, non sempre al passo con i ritmi che la società esigerebbe, e ciononostante perfettamente capace di trovare la sua strada. Il suo modo un po’ ingenuo e non tempestivo di cogliere le cose è spesso all’origine delle (dis)avventure che lo coinvolgono: (dis)avventure da cui, alla sua maniera e con i tempi, Rico esce però sempre vincitore.
Sulla scia della serie che lo vede protagonista insieme all’amico Oscar, nasce Rico e il mistero dell’angolo triangolo: un volume snello e abbordabile destinato a un pubblico più giovane, alle prese con le prime letture autonome. Di breve misura e stampato in stampatello maiuscolo, questo nuovo titolo ci mostra il personaggio di Rico di qualche anno più giovane. Qui il bambino si appresta, infatti, ad iniziare la prima elementare: fase della vita in cui il suo modo di pensare divergente e un poco rallentato inizia a emergere con più evidenza e a porre i primi ostacoli pratico-scolastici. Come farà Rico ad arrivare da solo a scuola ogni mattina (cosa evidentemente comune in Germania, dove il libro è ambientato) e a stare al passo dei pari, se la sua mente si distrae, segue percorsi lunghi e lenti e si interessa di cose apparentemente insignificanti o insensate per tanti adulti che lo circondano?
Il libro affronta con grande delicatezza e ironia questi interrogativi, dando voce a una fase di passaggio, come quella che caratterizza l’attesa di una diagnosi, contraddistinta da molte incertezze e altrettanti cambiamenti. Accanto al protagonista c’è una mamma accogliente e positiva, che come e insieme a Rico si sforza di trovare soluzioni anche stravaganti là dove gli altri vedrebbero solo criticità e limiti. Ma attenzione: Rico e il mistero dell’angolo triangolo affronta senz’altro più di petto dei volumi precedenti la questione della diversità ma non per questo risulta cedere alla tentazione di farsi mero libro a tema. L’autore segue con passione, infatti, e dà credito alla teoria di Rico seconda la quale i triangoli sarebbero in via di estinzione e la trasforma da un lato in un filo narrativo piacevole da seguire e dall’altro in una metafora attraverso la quale dare voce alla divergenza.
Il libro si compone di brevi capitoli che appaiono abbordabili anche per i lettori meno forti. Merito, in particolare, della grafica pulita, del font ad alta leggibilità testme, dell’impaginazione ariosa e non giustificata e delle frequenti figure dal tratto dinamico che accompagnano puntualmente i testi rendendo la pagina accattivante e di più agevole decifrazione.