Storie di Dulcinea
Recensione pubblicata il: 24/04/2015
Storie di Dulcinea è un albo surreale ed evocativo che riflette, attraverso la forza immaginifica delle parole e delle illustrazioni, su una realtà realissima e concreta come quella della disabilità. Lo fa parlando di storie che, proprio come alcune persone, hanno bisogno di cavalli reali o di legno per poter correre.
Nato da alcune tavole di Jacopo Oliveri, vincitrici del Premio Ronzinante 2014 per la promozione della cultura della diversità attraverso l’illustrazione per l’infanzia, il libro ha accolto le parole di Francesco Gallo ed è stato pubblicato dalle Edizioni Secop con una bella introduzione di Dario Fo.
Ricchissimo di rimandi chiari ma non insistenti alla disabilità, come le ruote delle sedie a rotelle e le mani che le fanno avanzare, Storie di Dulcinea suggerisce ma non spiega, evoca ma non sancisce, richiama ma non descrive. La sua forza sta nelle innumerevoli citazioni, non solo letterarie, che popolano le immagini – dal Don Chisciotte cui si ispirava il concorso a Cenerentola, da Alice a Guernica di Oicasso. Il risultato è un albo tutt’altro che semplice (e per questo forse anche indicato per una lettura matura), ma straordinariamente suggestivo e risonante. È perciò facile che lo si apra, lo si legga e lo si richiuda con la sensazione di non aver afferrato esattamente il filo logico degli autori ma di portarsi a casa un tramestio di stimoli ed echi dentro.
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