Prendimi per mano
Recensione pubblicata il: 14/04/2023
Una notte in ospedale può cambiare la vita. Non solo o non sempre per l’esito di un intervento ma anche e più, talvolta, per via degli incontri che qui possono avere luogo. Incontri fortuiti tra sconosciuti, le cui storie apparentemente non si sfiorano nemmeno ma che in alcuni casi trovano punti di contatto magnetico. È quel che accade ad Antoine e Chloé, ricoverati nella stessa stanza per due motivi completamente diversi: una piccola operazione al dito lui, un intervento più complesso all’anca lei. Nelle poche chiacchiere che i due ragazzi scambiano in attesa che giunga il mattino, scatta un’intesa fuori dal comune in cui si intrecciano non solo attrazione fisica e sensibilità vicine ma anche paure e vissuti comuni, segnati da perdite precoci e lancinanti sensi di vuoto. Al di là dei vetri di quella camera silenziosa, la neve cade disegnando un paesaggio che chiama a stare nella bellezza del presente. E così, quasi senza pensarci, Antoine e Chloé si lanciano in una fuga notturna che fa crescere la complicità e il desiderio di restare attaccati alla vita, nonostante tutto. Alla fine di quella notte, narrata efficacemente a due voci, i due ragazzi si separano senza avere il tempo di salutarsi. Così l’attesa e la speranza di rincontrarsi, flebilmente attaccate a un biglietto con un numero di telefono lasciato da Antoine su un comodino, finiscono per apparire tanto intense e coinvolgenti quanto l’incontro fugace che le ha generate.
Prendimi per mano ha almeno tre assi che lo rendono molto appetibile per un lettore Young Adult, anche non particolarmente allenato o predisposto alla lettura: un racconto che incalza e fa leva su sentimenti forti e vibranti; una narrazione intensa che si consuma con soddisfazione in un numero circoscritto di pagine; e una stampa amichevole che sfrutta alcune caratteristiche di alta leggibilità. Il libro di Olivier Adam viene proposto, infatti, da Camelozampa all’interno della collana Le spore che raccoglie ottimi testi rivolti a lettori adolescenti e li pubblica adottando la font EasyReading, una spaziatura maggiore tra le lettere e tra i macro-paragrafi (poco accentuata, invece, quella tra le righe), la sbandieratura a destra del testo e la stampa su carta opaca e color crema. Il lettore si trova così tra le mani un romanzo denso ma non spaventoso né nella mole né nella forma, capace di dilatare e accorciare il tempo con il potere del racconto e di confezionare con i soli eventi di una notte una storia che insieme appaga e fa desiderare di poter seguire i protagonisti ancora per un poco…
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