Pio pio bau bau
Recensione pubblicata il: 23/10/2024
Tratto essenziale, figure evidenti, colori pieni, contorni netti: la cifra di Attilio Cassinelli è inconfondibile, tanto nelle sue fiabe illustrate quanto nei suoi libri senza parole o onomatopeici. Pio pio bau bau rientra in questa seconda categoria. Il libro, che fa parte di una collana di quattro titoli intitolata I senza parole di Attilio, presenta un formato che si sviluppa in orizzontale, perfetto per mettere in valore il lungo cammino del suo protagonista: un pulcino intraprendente che supera il recinto del pollaio per avventurarsi nei dintorni, prima di fare ritorno dai suoi cari. Il suo è un viaggio ricco di incontri: una capra, un cane, varie rane e cornacchie incrociano il suo cammino e a ogni tappa il pulcino impara un verso diverso che si esercita a replicare. Grande è lo stupore di mamma chioccia nel sentirlo belare, abbaiare, gracidare e gracchiare. Basta, però, il pigolio dei fratelli per far ritrovare al pulcino la strada e i suoni di casa…
Attilio, maestro nel raccontare storie in maniera chiara con pochissimi tratti ben scelti, rende perfettamente il senso di marcia del protagonista e dell’interazione con i suoi interlocutori. Lineare nello sviluppo, pulito nella composizione e sempre attento a non affollare la pagina con un numero troppo elevato di personaggi, Pio pio bau bau procede per sole immagini e onomatopee, risultando molto immediato e fruibile anche a bambini piccoli o con difficoltà di comprensione e aggancio a testi più articolati.
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