Piccolo Blu e Piccolo Giallo
Recensione pubblicata il: 24/05/2024
Il giorno in cui viene pubblicato un libro accessibile di qualità è un buon giorno per l’inclusione. Il giorno in cui viene pubblicata una versione accessibile di qualità di un libro per l’infanzia straordinario come Piccolo blu e piccolo giallo, però, è a dir poco meraviglioso. Se, come crediamo, il potenziale inclusivo di un libro accessibile risiede prima di tutto nella sua capacità di aprire alla condivisione degli immaginari, la possibilità di godere di un pilatro della cultura infantile anche in una versione in simboli è quantomai preziosa. Massima, dunque, è la gioia per l’iniziativa di Officina Babùk che ha da poco dato alle stampe il capolavoro di Lionni: un libro che peraltro si presta estremamente bene a questo tipo di resa perché caratterizzato da un’essenzialità di fondo, da testi diretti e da figure minimali ed espressive.
La storia è arcinota: due piccoli amici, rappresentati come due macchie di diverso colore, amano giocare insieme e, in seguito a un gioioso abbraccio, si fondono in un colore terzo che ne impedisce inizialmente il riconoscimento da parte dei genitori ma che diventa sul finale segno tangibile di un sentimento affettuoso. Ben distante dall’essere un semplice libro sui colori, Piccolo blu e Piccolo giallo è diventato un classico per la sua narrazione meravigliosamente semplice e insieme raffinata e per la capacità di arrivare dritto ai bambini, parlando intensamente di emozioni senza avvertire però il bisogno di costruire una storia a tema. Pensare dunque che un simile patrimonio possa ora essere condiviso anche da bambini con difficoltà comunicative o cognitive o fruito in maniera alternativa da bambini senza specifiche difficoltà in procinto di imparare a leggere (per i quali non è trascurabile la scelta di stampare il testo in maiuscolo) è cosa assai importante.
La versione di Piccolo Blu e Piccolo giallo di Officina Babùk, la cui simbolizzazione è curata da Enza Crivelli e Sante Bandirali, presta attenzione a rispettare non solo il testo originale ma anche l’equilibrio grafico che coinvolge testo e immagini e che destina agli spazi bianchi un ruolo non trascurabile. I simboli WLS, di dimensione contenuta ma fruibile, sono sempre posti sotto le parole nella parte bassa della pagina, proprio come nella versione tradizionale dell’albo. Il loro uso è funzionale a creare un supporto visivo al testo: ecco dunque che vengono impiegati qualificatori temporali, che articoli e (la maggior parte delle) preposizioni non vengono, per esempio, associati a un simbolo (ma vengono uniti al sostantivo di riferimento) e che talvolta unità di senso corrispondano a un unico simbolo. Ciò che colpisce e che dà anche la misura, però, del talento di Lionni nel parlare ai bambini, è che i simboli impiegati e resi necessari dal suo testo sono estremamente trasparenti, ossia parlano quasi da sé. La schiettezza e la chiarezza essenziale, cifre inconfondibili di Piccolo Blu e Piccolo giallo hanno, di fatto, un valore intrinseco anche in termini di accessibilità.
Caratteristiche del supporto:
Caratteristiche del contenuto:
Caratteristiche del testo:
Caratteristiche delle immagini:
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