No, no e poi no!
Recensione pubblicata il: 22/09/2024
Il primo giorno di scuola è impegnativo per tutti. Per qualcuno, però, lo è un po’ di più. Marco, per esempio, reagisce all’idea di lasciare la sua mamma e di ritrovarsi in un posto nuovo con compagni sconosciuti con una sfilza di secchi e maldisposti “No!”. No andare un bacio di saluto. No ad appendere la giacca. No a farsi guidare nella nuova classe. No a fare un puzzle. No a una caramella offerta… le cose sembrano mettersi male, ma la caparbietà dei bambini e l’esperienza della maestra sanno fare miracoli. Ecco allora che, a volte, i no possono restare, assumendo però tutto un altro valore!
Firmato da Mireille D’Allancé nei testi come nelle figure, No, no e poi no! è in catalogo per Babalibri da oltre 10 anni. Ora, per iniziativa di Officina Babùk, l’albo si sdoppia e viene proposto al pubblico anche in una versione in simboli della Comunicazione Aumentativa e Alternativa, che non sostituisce ma si affianca alla precedente. Contraddistinta da testi in maiuscolo rinforzati visivamente dai simboli WLS, questa nuova versione si presta a facilitare la condivisione della storia e la sua comprensione anche da parte di bambini con difficoltà comunicative e linguistiche. Analogamente, la presenza di icone associate ai lemmi e la scelta del maiuscolo fanno sì che i bambini in età prescolare o in procinto di approcciare la letto-scrittura possano trovare un supporto più amichevole anche in un’ottica di fruizione autonoma del volume.
Il testo di No, no e poi no! presenta perlopiù frasi brevi, lineari e paratattiche così come dialoghi esplicitamente attribuiti: caratteristiche, queste, che lo rendono di per sé più facilmente simbolizzabile di altri. Le uniche modifiche apportate rispetto all’originale, non a caso, sono minime e riguardano l’ordine soggetto-verbo in alcune frasi. Al fine di agevolare la profonda comprensione del testo e della sua struttura, il libro predilige una simbolizzazione per unità di senso (articolo e sostantivo corrispondono per esempio a un solo simbolo e lo stesso accade per espressioni come mi dai un bacio) e ricorre a una riquadratura “eloquente” i cui bordi lisci, stondati o a punta indicano rispettivamente l’inizio e la fine di passaggio narrativo e l’inizio e la fine di un discorso diretto.
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