Muoio dalla voglia di conoscerti
Recensione pubblicata il: 12/03/2013
Due personaggi agli antipodi: uno vecchio e l’altro giovane, uno dedito alla scrittura e l’altro dislessico, uno amante delle parole e l’altro cultore del fare. Eppure l’incontro tra Karl e l’anziano narratore di Muoio dalla voglia di conoscerti genera un’amicizia intensa, nutrita di profondi confronti sul senso dell’amore, della vita, del lavoro, e capace di stravolgere quello che doveva essere un ritrovo del tutto occasione e utilitaristico tra i due.
Rivoltosi allo scrittore per stendere delle lettere alla fidanzata Fiorella, amante della parola messa su carta, Karl finisce per scoprire nel suo interlocutore un’inattesa e rassicurante mescolanza tra una figura paterna troppo presto smarrita, un maestro di vita capace di coglierne potenzialità e debolezze e un amico sincero dalle molte qualità condivise. Al suo fianco si troverà, dunque, ad affrontare i primi amori felici e drammatici, il dolore mai superato per la morte del padre, il rapporto tormentato con la parola scritta e un’indole taciturna e tutta orientata alla manualità.
Quanto alla dislessia, essa trova tra queste pagine un ritratto interessante e poco usuale. Assunta a causa scatenante del racconto, viene poi esplorata con cura garbata ma senza assillo, mescolandosi in maniera realistica ad esperienze emotive molto forti e trovando il più forte dei riscatti in un personaggio che sa superare le proprie difficoltà con la scrittura esplorando nuove strade e forme alternative di espressione. L’autore, dal canto suo, mantiene salda la capacità di scavare in profondità temi forti come questo, senza trascurare una buona dose di coinvolgimento e illuminazione folgoranti che rendono lo scritto particolarmente attraente nei confronti dei lettori adolescenti.
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