Leo otto volte eroe
Recensione pubblicata il: 14/05/2013
Il polipo Leo sa bene cosa significhi sentirsi diversi dalle altre creature, il cui corpo è così differente dal suo. Districarsi tra tutti quei tentacoli rende ogni sua giornata una vera pena, fino a che una mattina come tante non gli offre l’occasione per fare dell’unicità una carta vincente. Chi può salvare, in effetti, mamma anguilla e le sue uova se non un supereroe con tante braccia?
Attraverso la creazione di un mondo sottomarino in cui vestiti, automobili, case e biscotti raccontano una quotidianità nota a tutti i bambini ma resa con minuzia a misura di pesce, Leo otto volte eroe narra una storia senza fronzoli, che permette un’identificazione piacevole e immediata con il protagonista.
Il libro si rivela poi davvero speciale anche per un altro motivo: è uno dei primi, infatti, in cui si sperimenta l’uso di un font maiuscolo ad alta leggibilità, piacevolmente inserito all’interno di un albo illustrato. Nella proposta di una casa editrice attenta e lungimirante come Sinnos si legge dunque il tentativo di avvicinare serenamente i bambini dislessici alla parola scritta fin dai loro primi contatti con le pagine dei libri.
[Edit] Uscito nel 2012 in grande formato, Leo otto volte eroe viene ora (2019) proposto da Sinnos in una versione tascabile che ne contiene anche il prezzo (7 €). In questa nuova veste più agile e smilza, che pur mantiene intatto l’impatto delle illustrazioni e il loro rapporto con il testo, il lavoro di Sara Şahinkanat e Paolo Domeniconi sembra venire più naturalmente incontro alle aspettative dei giovanissimi lettori alle prime esperienze di lettura autonoma.
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