Le parole scappate
Recensione pubblicata il: 10/12/2012
Due patologie differenti: Alzheimer e dislessia. Due età opposte: un’anziana e un bambino. Due difficoltà distanti: decifrazione e ricordo. Le caratteristiche di Mariadele e di suo nipote non potrebbero sembrare meno ravvicinabili. Eppure…
Con Le parole scappate, Arianna Papini immagina e fa immaginare come possano convergere storie apparentemente diverse e prive di un binario comune. Attraverso un racconto poetico e essenziale e illustrazioni dal tratto marcatamente poetico, le parole si scoprono infatti elemento di incontro tra una nonnaa che difetta nella memoria e un ragazzino che stenta a leggere correntemente.
In entrambi i casi le parole si fanno protagoniste di perdite, di mancanze e talvolta di autentiche forme di sofferenza, ma diventano al contempo anche stimolo e strumento di riscatto. La narrazione, verbale e più genericamente artistica, diventa in effetti una possibilità di contatto attraverso la quale nonna e nipote trovano una personale e condivisa strada per l’accettazione di sé.
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