L’anatra zoppa e la gallina cieca
Recensione pubblicata il: 5/07/2024
Quella tra Ulrich Hub e Jorg Muhle è un’accoppiata a dir poco vincente. Pungente e straordinariamente ironico il primo, spassoso e irresistibile nel tratto il secondo, i due sembrano fatti per andare a braccetto. Un po’ come le due protagoniste del delizioso L’anatra zoppa e la gallina cieca: un racconto illustrato che tiene insieme umorismo e saggezza, come pochi altri sanno fare.
I personaggi li anticipa già il titolo: sono due pennute rispettivamente con una difficoltà motoria e con una difficoltà visiva. Le due non si conoscono fino a quando la gallina non si ritrova chissà come nel cortile dell’anatra. Il loro approccio alla vita non potrebbe essere più diverso: tanto è intraprendente e curiosa la prima, quanto è pavida e abitudinaria la seconda. Eppure la gallina riesce a convincere l’anatra ad accompagnarla in un posto imprecisato e lontanissimo in cui possa realizzarsi il suo sogno più grande (un sogno che ogni tre per due si dimentica, ma questa è un’altra storia). Così, le due si inoltrano nel bel mezzo di foreste buie, attraversano ponti sospesi sul vuoto, scalano ripide montagne… o perlomeno hanno l’impressione di farlo. Sul finale, infatti, un piccolo inganno verrà a galla ma poco importa, in fondo: vera o presunta che sia, quell’avventura vale per la gallina e l’anatra molto più di quel che si sarebbero aspettate. E come se non bastasse, regala al lettore non pochi colpi di scena e un numero piuttosto cospicuo di risate.
La forza di questo racconto sta proprio in una coppia di personaggi così antitetici da incastrarsi alla perfezione e da dar vita a battibecchi serrati e irresistibili. Non hanno peli sulla lingua, le due, né quando parlano di sé stesse e della propria disabilità, né quando ognuna di loro si riferisce all’altra. Quella schiettezza, che dà ragione anche di un titolo così poco politically correct, poggia su una solida (auto)ironia e su una leggerezza pensosa che cancellano i tabù con garbo e ammirevole scioltezza. E così, sulla scia di una gallina dagli occhialoni scuri e di un’anatra dalla zampa a zigzag, la disabilità diventa qualcosa di cui si può parlare e di cui si può parlare anche con il sorriso. Ma soprattutto, sulla scia di una gallina dagli occhialoni scuri e di un’anatra dalla zampa a zigzag, le debolezze di chiunque di noi vengono a galla e il processo che porta una conoscenza a trasformarsi in un’amicizia risplende in tutta la sua tortuosa bellezza.
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