L’acchiappaidee
Recensione pubblicata il: 12/02/2020
Parola d’ordine: acchiappare. Acchiappare le idee, come indica chiaramente il titolo del cofanetto progettato da Fabrizio Silei, ma anche acchiappare il lettore, con una proposta originale e coinvolgente, e infine acchiappare un progetto, provare a definirlo, cioè, nel suo essere vivacemente sfuggente. Perché tale appare L’acchiappaidee, che libro non è, gioco neppure, libro-gioco forse sì ma che è anche qualcosa di più.
Il suo contenuto è presto detto: un libro e un set da 144 tesserine illustrate fronte-retro. Il modo in cui i due elementi interagiscono tra loro e in cui è possibile, per il lettore-inventore, farli propri, beh, quella è tutta un’altra storia. Il libro propone infatti un racconto, il racconto di un pianeta su cui accadono cose, crescono foreste, compaiono creature bislacche e si formano città, un racconto che si sviluppa come un dialogo, che chiama il lettore ad attivarsi, e che viene illustrato proprio combinando le tesserine che accompagnano il volume, unite a qualche sparuto tocco di matita. Il libro è dunque una prima idea acchiappata, in questo caso dall’autore, e un manuale di istruzione sui generis che, una volta chiuso, lascia al lettore il testimone per dar vita a nuovi personaggi e nuove avventure.
Ciò che si può creare con le tesserine messe a disposizione, accuratamente studiate nei motivi e nei colori, è impossibile (oltre che probabilmente del tutto inutile) da circoscrivere: robot, mostri, animali e creature fantastiche non chiedono che di uscire allo scoperto ma anche gli ambienti e gli oggetti più disparati e, perché no, concetti astratti, possono prendere forma dalla giusta combinazione di tessere. Giusta per il lettore, chiaramente, perché se c’è una cosa certa di fronte all’Acchiappaidee è che il giusto e lo sbagliato sono categorie che sta al lettore definire sulla base della sua personalissima sensibilità e immaginazione. L’acchiappaidee – spiega lo stesso Silei in chiusura di volume – nasce proprio con questo scopo: restituire ai bambini la possibilità di “vedere e immaginare in piena libertà”, offrendo terreno fertile alla germinazione della “nostra unicità di esseri simbolici e metaforici”.
Secondo lo stesso principio di libertà, si sviluppa inoltre il processo creativo innescato dal contenuto del cofanetto. Poco importa, infatti, che le tesserine diano vita a singoli personaggi o a narrazioni complesse; che la loro combinazione ispiri lo sviluppo della storia o che al contrario sia la storia a stimolare la ricerca delle tesserine più adatte a rappresentarla: ciò che conta è che ciascuno sia messo nella condizione e si senta legittimato a esprimere la propria creatività. In questo senso L’acchiappaidee offre una possibilità di gioco, e in particolare di gioco inventivo e narrativo che tanto ha a che vedere con il piacere della lettura, ampiamente accessibile anche in caso di disabilità intellettiva o comunicativa. Non a caso il raffinato e attento progetto di Fabrizio Silei ha trovato calda accoglienza proprio in casa Uovonero che dell’accessibilità ha fatto la sua bandiera e la sua missione più potente. Dal confronto con l’esperienza della casa editrice in materia di autismo il progetto si è infatti arricchito, sviluppato, perfezionato, offrendo ora a un pubblico davvero trasversale, per età e abilità, uno strumento estremamente versatile e interessante con cui inventare, disegnare, raccontare. Da acchiappare, insomma!
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