La strana collezione di Mr. Karp
Recensione pubblicata il: 4/11/2013
Una famiglia in difficoltà economica, un licenziamento ingiusto, un inquilino misterioso, una passione per le collezioni bizzarre. A partire da questi ingredienti, La strana collezione di Mr. Karp mescola schizzi di realtà mai così attuale e spunti di invenzione lieve senza effetti speciali.
Mr Karp è infatti un insolito signore di mezza età che raccoglie e cataloga con inaudita passione flaconcini di acque speciali: l’acqua in cui Shakespeare bollì una coscia di montone scrivendo Romeo e Giulietta, l’acqua del Fiume Giallo dopo la traversata a nuoto di Mao-Tse-Tung o l’acqua della vasca da bagno di Sarah Bernhardt. Ecco perché il suo incontro con Randolph, 11 anni, collezionista di tappi di bottiglia, penne e parole non potrebbe essere più azzeccato. Riuniti sotto lo stesso tetto, dopo che la famiglia del ragazzo si trova ad affittare la mansarda per sopraggiunte ristrettezze economiche, i due si scrutano e si avvicinano come bestiole furtive fino ad arrivare a condividere i piaceri e i tormenti che la comune passione riserva loro. Sarà un flaconcino particolarmente unico, appartenuto a Napoleone e giunto fino in Giappone, a invitare lettori e personaggi a una riflessione congiunta sul valore delle cose tangibili e di quelle impalpabili.
La storia incuriosisce e stuzzica, benché la componente avventurosa non decolli in modo roboante. Il libro si fa in generale leggere con facilità, merito anche del carattere ad alta leggibilità che contraddistingue l’intera collana (Maxizoom) di cui fa parte.
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