La scuola è di tutti. Le avventure di una classe straordinariamente normale
Recensione pubblicata il: 18/07/2021
Olmo fa terza elementare e la sua classe, come spesso accade, è una sorta di mondo in miniatura. Qui ci sono, infatti, bambini di ogni tipo: con origini diverse, culture diverse, abilità diverse, talenti e punti deboli diversi. Nella classe di Olmo, però, c’è anche una maestra con la M maiuscola che sa come far sì che quelle diversità suonino in maniera armoniosa, che dalla loro unione nasca qualcosa di positivo. E così ogni giorno, nella classe di Olmo, episodi ed esperienze apparentemente insignificanti diventano occasione per capire qualcosa di più del mondo al di fuori della scuola, per avvicinarsi agli altri con curiosità e per trasformare tanti io in un noi che affronta con più forza le difficoltà. Come quando in classe iniziano a sparire delle cose – caramelle, cartucce e persino libri -, quando Ravi scappa per i corridoi ripetendo meccanicamente le diciture dei cartelli antincendio, o quando Noah viene preso di mira dai bulli. In questa cornice, affiancato da amici fidati come la tostissima Gea, Olmo si pone domande serissime e condivide problemi apparentemente insormontabili, perché, come giustamente dice a un certo punto: nella vita di un bambino ci sono problemi enormi. In questa cornice, Olmo impara a riconoscere il valore degli altri ma anche il suo, venendo infine a patti con il suo fisico mingherlino e la sua odiata ipermetropia.
Come una ripresa in diretta di un anno scolastico, La scuola è di tutti si presenta come un racconto lungo che pullula di voci ed esperienze, che mette insieme cose piccolissime e questioni grandi, che parla di individui ma anche di società. Attraverso un modo attivo, coinvolgente e innovativo di fare lezione, la maestra di Olmo mette infatti i suoi bambini nella condizione di incontrare interrogativi importanti e di cercare con spirito critico e civico le risposte più giuste. È così che, per esempio, l’insegnante di sostegno viene presentata e vista come l’insegnante che sostiene l’intero gruppo classe e che, tra le altre presenze, quella di un bambino autistico come Ravi viene accolta con le sue esigenze senza concessioni compassionevoli. Anche in questo modo di raccontare la scuola si avverte la lunga esperienza scolastica dell’autrice Cinzia Pennati e il suo pluriennale impegno nello sperimentare una modalità di insegnare più inclusivo e rispettoso delle potenzialità e delle esigenze dei bambini.
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