La scomparsa di Maresciallo. Le indagini di Italo

Recensione pubblicata il: 3/07/2024

Autore Beniamino Sidoti Illustratore Evelise Obinu Editore Albero delle Matite Paese di pubblicazione Italia Collana XS ISBN 9788899814175 Anno 2024 Numero di pagine 88 Prezzo 15 €

Fascia d'età 6-8 anni Sezione Libri accessibili

Tipo di libro accessibile Libro ad alta leggibilità Accessibile in caso di DSA - Disturbi Specifici dell'Apprendimento Nessuna disabilità specifica

In questa storia ci sono un pappagallo scomparso, un maialino investigatore e una sfilza di altri animali da fattoria che collaborano o interferiscono con le indagini. Seguire le tracce di un pennuto scorbutico misteriosamente sparito è faccenda tutt’altro che semplice, soprattutto se come l’investigatore Italo non puoi volare, non puoi scavare gallerie e provi un’attrazione irresistibile per i pisolini. Ma Italo è un tipo tosto, perciò con molta calma e le dovute pause si mette sulle tracce di Maresciallo, pronto ad affrontare anche il più feroce di cani randagi. Dovrà fare accordi loschi, trovare insperati alleati, fare domande scomode e trovare il coraggio di dire di no ai bulli da cortile ma alla fine verrà a capo dell’enigma, come solo un vero professionista delle indagini sa fare.

Scorrevole e spiritoso, La scomparsa del maresciallo può contare sulla penna giocosa di Beniamino Sidoti e sulla matita leggera di Evelise Obinu. La misura è inoltre breve e il testo è stampato con la font Inconstant, la cui caratteristica irregolarità risulta funzionale a una maggiore leggibilità anche in caso di dislessia. La font in questione, progettata da Daniel Brokstad, fa in particolare leva su forme, altezze inclinazioni variegate che rendono il testo piuttosto dinamico. L’aspetto dei grafemi viene inoltre modificato in funzionale dei grafemi circostanti, così da contrastare spiacevoli sovrapposizioni e confusioni. Lo stesso grafema assume dunque forme diverse a seconda della parola in cui è inserito. La font nasce su sollecitazione di Dyslexia Scotland, ente scozzese che promuove l’inclusione delle persone dislessiche, che attraverso la campagna There’s nothing Comic about Dyslexia ha portato alla luce il rischio di giudicare una font come il Comic Sans solo per il suo aspetto estetico (e non per la sua leggibilità) e ha promosso la progettazione di un carattere approvato tanto dai lettori dislessici quanto dai designer.