Il mago di Oz
Recensione pubblicata il: 17/05/2017
Più di mezzo secolo fa una talentuosissima illustratrice svizzera ideò una versione di Cappuccetto Rosso interamente illustrata con una grafica simbolica fatta di cerchi di diversa misura e colore. Diversi anni più tardi l’editore francese Les Doigts Qui Revent traspose tattilmente quella versione e il risultato fu un’opera pazzesca. Nell’ambito dell’illustrazione per le dita, più che in qualunque altro forse, la simbolizzazione e la semplificazione giocano in netto favore del lettore e del suo reale piacere di lettura. Ecco perché Il mago di Oz dell’Albero della Speranza, caratterizzato da questo stesso tipo di scelta stilistica, costituisce davvero un prodotto molto interessante.
Tutti i personaggi qui – da Dorothy al leone, dall’omino di latta allo spaventapasseri – sono rappresentati da ritagli geometrici di diversi materiali come gomma crepla, pannolenci, juta e fogli di metallo. Grazie a una legenda posta all’inizio del volume, il lettore ha agevolmente modo di riconoscerli senza che la forma delle sagome debba aggiungere alcun indizio. Il potere comunicativo delle immagini si fa così immediato e chiaro, compensando una riduzione testuale meno curata e avvicinando la fruizione tattile a quella visiva. Qualunque sia il senso che il lettore impiega per condurre la lettura, il libro curato da Anna De Stefano costituisce un invito a far volare l’immaginazione lungo le strade che conducono al Regno di Oz, generando possibilità di incontro e confronto molto significative e particolarmente spendibili in ambito scolastico.
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