Il bruco Misuratutto
Recensione pubblicata il: 17/12/2024
Quella del Bruco Misuratutto non è forse una delle storie più note di Leo Lionni ma, al pari delle altre, porta la grazia inconfondibile del papà di Piccolo blu e piccolo giallo. Il protagonista è un bruco astuto che per sfuggire alle grinfie degli uccelli decisi a papparselo, fa valere una sua qualità più unica che rara: la capacità di misurare qualunque cosa. E così, un po’ per vanto e un po’ per curiosità, il pettirosso, il fenicottero, il pappagallo, l’airone, il fagiano e il colibrì decidono, uno dopo l’altro, di concedergli la libertà in cambio di una misurazione: chi del collo, chi delle ali, chi della coda. Con l’usignolo, però, la faccenda si fa più complessa: l’uccello sfida, infatti, il bruco a misurare il suo canto. Il bruco sembrerebbe a questo punto spacciato ma anche questa volta, con un’idea semplice ma brillante, riesce a mettere in salvo la pelle. Perché si sa, l’ingegno vince sempre sulla prepotente vanità…
Sempre in catalogo per Babalibri, Il Bruco Misuratutto è reso ora disponibile in una versione in simboli da Officina Babùk. Quest’ultima preserva in maniera ottimale le illustrazioni di Lionni e ne mantiene pressoché intatto il testo, fatto salvo per qualche aggiustamento nell’ordine sintattico: qui il soggetto precede, infatti, sempre il verbo e il personaggio che parla viene sempre introdotto prima del discorso diretto. Tali modifiche non compromettono, di fatto, la musicalità del testo ma incidono in maniera significativa sulla sua comprensibilità, soprattutto nei confronti di giovani lettori con difficoltà comunicative. Come tutti i titoli di Officina Babùk, anche Il Bruco Misuratutto opta per lo stampato maiuscolo, così da agevolare gli apprendisti lettori, e predilige l’uso di simboli WLS, particolarmente adatti a supportare visivamente dei testi letterari. I riquadri che racchiudono i simboli, dal canto loro, appaiono apprezzabilmente fini così da risultare visibili ma non invasivi dal punto di vista grafico. Essi sfruttano, inoltre, stondature e bordi a punta per sottolineare la fine dei periodi e gli estremi dei discorsi diretti.
Il lavoro fatto da Enza Crivelli e Sante Bandirali in fase di simbolizzazione rende, poi, questa versione de Il Bruco Misuratutto particolarmente interessante. Quello che viene, infatti, prediletto nella scelta e nella composizione dei simboli è la loro comprensibilità. Più elementi testuali (come articolo e sostantivo o verbo e pronome) vengono, per esempio, accostati a un unico simbolo. Inoltre, nel momento in cui vengono citate le parti del corpo degli uccelli misurate dal bruco, il simbolo riproduce il corpo intero dell’animale in questione ed evidenzia con una freccia e uno riempimento cromatico la parte coinvolta. Certo, quei simboli non saranno magari quelli abitualmente impiegati dai bambini per indicare il collo, la coda o il becco di un generico animali ma sono senz’altro molto efficaci per permettergli di capire a cosa il testo faccia riferimento. Una scelta, questa, che va in maniera netta nella direzione di far dialogare fruttuosamente parole e illustrazioni e di trasformare la lettura in un’esperienza di partecipazione piena.
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