I suoni che non ho mai sentito
Recensione pubblicata il: 10/12/2012
Poco udito e tanto racconto. Questo è Miguel: 10 anni, barcellonese, accudito dai nonni, amico di Ahmet e innamorato di Consuelo. Un bambino come tanti, solo quasi del tutto sordo e capace di cogliere frammenti di vita e trasformarli in storie dal sapore fascinoso.
Miguel cattura infatti di tanto in tanto una parola dei discorsi che ovattatamente lo attorniano e ne fa materia plastica di invenzione e narrazione. Dà voce e colore, così, ad un mondo in cui tutte le emozioni torvano posto, anche quelle più indesiderate e scomode su cui si preferirebbe chiudere un occhio. Non tace, perciò, sul dolore, sul rancore e sulla tristezza, ma li si accoglie tra la felicità e l’entusiasmo come tasselli importanti del suo personalissimo viaggio.
Il libro, delicatamente scritto e illustrato da Antonio Ferrara, non è immediato né facile. Non vi si trova un racconto snello e banale ma una storia che si compone a poco a poco di immagini e dettagli dal forte potere evocativo. L’intensità che ne deriva lo rende particolarmente adatto ad una lettura adulta che si accosti ad una infantile, in un comune percorso di assaporamento multisensoriale della parola.
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