Dove sei piccolo Giulio?
Recensione pubblicata il: 31/03/2023
Giovanni Colaneri ha un tratto inconfondibile e una capacità rara. Il primo prende forma attraverso una grande ricchezza di colori e attraverso segni non rifiniti in cui piccoli dettagli – una posizione, una proporzione, una sfumatura – si caricano di senso. La seconda emerge nel confronto con tematiche complesse e consiste nel riuscire ad interrogarle moltiplicando gli spunti e i punti di vista su di esse. Ecco, Giovanni è forse meglio e più di tutto un moltiplicatore: guarda le cose come attraverso un prisma per restituirne, senza pretesa di esaustività, i molti e diversi volti. E questo appare tanto più apprezzabile quando a incontrare la sua tavolozza sono soggetti multisfaccettati e difficili da ingabbiare in un racconto granitico, come per esempio l’autismo.
Questo capacità di aprire suggestioni e domande, in luogo di veicolare risposte preconfezionate, la si apprezzava già in Che cos’è una sindrome?, denso albo illustrato edito da Uovonero, e la si ritrova ora in Dove sei, piccolo Giulio?, sempre pubblicato dalla casa editrice cremasca che nei confronti della neurodivergenza e della sua rappresentazione mostra da sempre un’attenzione particolare. In questo ultimo albo, di cui l’autore cura nuovamente sia i testi sia le illustrazioni, seguiamo il giovane protagonista – il piccolo Giulio, per l’appunto – e cerchiamo di entrare in contatto con lui. Lo facciamo seguendo la voce e lo sguardo della mamma di Giulio, che non nasconde la sua difficoltà e i suoi interrogativi. I comportamenti del piccolo Giulio, ascrivibili allo spettro autistico anche se il testo non vi riporta alcun riferimento esplicito, possono essere infatti sfuggenti e criptici, complessi da interpretare o talvolta anche da immaginare. Così, con pazienza si seguono le tracce, si cercano indizi, si fanno ipotesi, si osserva con attenzione. Per la sorella di Giulio la cosa sembrerebbe più semplice, forse perché la vicinanza di età, di statura e di sensibilità la porta a guardare il mondo dalla stessa altezza e a guardare il fratello da pari e non dall’alto in basso. E in effetti, quando insieme alla mamma di Giulio anche il lettore prova a operare un cambio di posizione, qualcosa si muove, una possibilità di incontro si schiude.
Intorno a questa difficoltà di guardare e di vedere realmente le persone autistiche e il mondo che abitano, Giovanni Colaneri costruisce il suo viaggio per parole e figure che bisbiglia ai piccoli ed echeggia nei grandi. Non è una storia a tutti gli effetti, ma neanche una semplice fotografia, Dove sei, piccolo Giulio?. È piuttosto un interessante e ben riuscito lavoro ibrido, che tiene insieme osservazione e narrazione, facendo della qualità precipua dell’albo illustrato la chiave per scavare a fondo nelle cose. Le frasi brevissime e asciutte, scelte dall’autore per guidare il lettore alla ricerca del piccolo Giulio, predispongono un terreno insaturo e pertanto fertilissimo affinché le illustrazioni possano dilatare la riflessione, attraverso l’esplorazione e la moltiplicazione delle metafore. Ben oltre la superata e usurata immagine della bolla, troviamo boschi fitti e mostri buffi, castelli labirintici e rifugi, universi ed elefanti in bicicletta: luoghi del possibile tra cui muoversi senza fretta, lasciandosi guidare con spirito di suggestione più che di comprensione.
Delicato, profondo, vero e aperto, Dove sei, piccolo Giulio? è un albo di valore, per non smettere di interrogarsi e interrogare la realtà, soprattutto quando ci appare sfuggente e complessa.
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