Recensione pubblicata il: 1/06/2024

Autore Valeria Ruspi e Silvia Fanucci Illustratore Cathy Fiorucci Editore Homeless Book Paese di pubblicazione Italia ISBN 9788832763348 Anno 2023 Numero di pagine 32 Prezzo 18 €

Fascia d'età 12-14 anni over 14 Sezione Libri accessibili Libri sulla disabilità

Tipo di libro accessibile Libro in simboli Accessibile in caso di Autismo e disturbi della comunicazione Nessuna disabilità specifica Interessante anche in caso di Disabilità intellettiva Disabilità uditiva Dislessia Si parla di Autismo e disturbi della comunicazione

Diversi? è un piccolo albo illustrato in simboli che di ragazzi parla e che ai ragazzi si rivolge. Si tratta dunque di una proposta abbastanza insolita e apprezzabile se si considera la desolante carenza di risorse editoriali in Comunicazione Aumentativa e Alternativa che prendano in considerazione un pubblico di lettori un po’ più grandi rispetto al consueto target della scuola primaria: lettori esigenti che possono necessitare di un supporto visivo al testo ma che non per questo devono automaticamente ritenere interessanti dei contenuti adatti a dei bambini. È bene infatti ricordare che la presenza di una disabilità può rendere necessari degli accorgimenti compositivi, relativi per esempio ai codici utilizzati e una taratura dei contenuti ma anche soltanto una sola delle due cose.

Il libro mette in dialogo le voci di due ragazzi dalle abitudini, dalle caratteristiche e dagli interessi diversi che a turno si descrivono mettendo man mano in evidenza come le differenze superficiali possano nascondere una grande affinità e vicinanza dal punto di vista dei sentimenti provati. A partire dai loro ritratti, rispettivamente di ragazzo neurotipico e di ragazzo neurodivergente, le autrici stimolano il lettore a interrogarsi rispetto a cosa significhi essere diversi. Il testo, diretto ma non privo di costruzioni articolate, viene accompagnato da sagome in bianco e nero che illustrano ciò che le parole dicono e al contempo sottolineano l’idea che la diversità possa spesso essere solo un’etichetta. Dalle silhouette, infatti, la disabilità risulta del tutto invisibile.