Chiuso per ferie
Recensione pubblicata il: 10/05/2013
Chiuso per ferie ma aperto per storie. Il volume senza parole di Maja Celija è un invito senza parole a lanciarsi in capriole narrative sulle cose di tutti i giorni, guardando il mondo dal basso in su. In copertina c’è una porta con tanto di serratura: non resta, insomma, che infilare la chiave ed entrare. Cosa si cela dietro la soglia? Apparentemente niente di speciale: una famiglia in partenza, valigie e scatole, un bagagliaio aperto. Ma il bello deve ancora venire. Con effetto sorpresa ritardato, la luce si accende, il libro si anima e il lettore viene tirato per la manica, accolto in un’avventura piccola ma incredibile.
Quello che accade è che i protagonisti delle foto in bianco e nero, sistemate con cura sulla cassettiera, prendono vita d’improvviso restituendo un significato insolito ad ambienti, azioni e oggetti. Ciliegie e camicie diventano palloni e rete da pallavolo, il forno si fa solarium, il cucchiaio funge da padella e la spugnetta s’improvvisa imbarcazione. Le pagine ospitano, insomma, una festicciola domestica in miniatura da godere fino a quando la chiave non rigira nella toppa, i padroni non rientrano in casa e tutto (o quasi) non torna al suo posto…
È un gioco di dettagli e inquadrature, quello che orchestra abilmente l’autrice costringendo il lettore a regolare a ogni pagina il proprio punto di vista e a ritarare misure e prospettive per riconoscere prima e risignificare poi gli oggetti dipinti. Il risultato è una carrellata di scene colorate e festose che si svelano a poco a poco e con sorpresa, solleticando anche il lettore più riluttante, insospettito magari da un tratto cupo solo in apparenza. E forse anche questo contrasto tra linee malinconiche e contenuti briosi, rafforza l’invito a varcare la soglia delle apparenze e osare immaginare, nella vita come nella scelta di un buon libro.
Caratteristiche del supporto:
Caratteristiche del contenuto:
Caratteristiche del testo:
Caratteristiche delle immagini:
Ti potrebbe interessare anche