Come avviene il passaggio alla scuola media?
Il passaggio dalla scuola elementare alla scuola media è, come tutti i cambiamenti, un momento critico e delicato e dovrebbe essere agevolato da un “progetto di continuità” (vedi articolo “che cos’è la continuità scolastica”), generalmente presente tra scuole limitrofe o che appartengono allo stesso Istituto Comprensivo (ovvero scuole di diverso ordine – materne, elementari e medie – riunite sotto un unico Dirigente scolastico e un’unica Segreteria amministrativa). Nel caso non esistesse questo tipo di raccordo tra la scuola elementare di uscita e la scuola media d’ingresso è bene contattare per tempo (durante la classe quinta) la scuola di destinazione per concordare un percorso di reciproca conoscenza.
I genitori possono scegliere la scuola media che ritengono più idonea al proprio figlio. Un buon punto di partenza può essere quello di visitare il sito della scuola (o dell’Istituto Comprensivo di cui la scuola fa parte), per prendere visione del progetto di accoglienza e integrazione rivolto ad alunni con disabilità, solitamente contenuto all’interno del POF (Piano dell’Offerta Formativa). Prima di effettuare l’iscrizione è utile prendere contatto con il Dirigente Scolastico (anche lui, o lei, ha una sigla: DS), quello che un tempo chiamavamo preside, per verificare che ci siano tutti i presupposti per un inserimento adeguato.
Per iscrivere vostro figlio dovete portare alla segreteria della scuola prescelta i seguenti documenti:
• la domanda d’iscrizione;
• l’attestazione di alunno in situazione di handicap prodotta da un medico specialista o dallo psicologo esperto dell’età evolutiva dell’ASL (art. 2 DPR 24/2/94) o anche da un medico privato convenzionato con l’ASL. Inizialmente, in attesa del documento, è sufficiente consegnare alla scuola la ricevuta di presentazione della domanda di handicap.
• la diagnosi funzionale rilasciata dall’Unità Multidisciplinare dell’ASL.
Nota: se vostro figlio ha una diagnosi di DSA (sigla che indica i Disturbi Specifici dell’Apprendimento come ad esempio la dislessia) non serve il certificato di handicap, ma unicamente la certificazione, prodotta dal servizio di Neuropsichiatria Infantile dell’ASL di alunno con EES (Esigenze Educative Speciali), la quale consente di avere misure dispensative (come ad esempio non leggere a voce alta in classe) o compensative (uso della calcolatrice o del computer). In tal caso NON c’è necessità dell’insegnante di sostegno, ma soltanto di misure applicate dalle insegnanti di classe per facilitare l’apprendimento dei bambini che trovano difficoltà a seguire il normale piano di studi.
La diagnosi funzionale costituirà la base per il Profilo Dinamico Funzionale (PDF) e per il Piano Educativo Individualizzato (PEI)
Esiste anche un documento (da non confondere con il PEI) valido per tutti i bambini (quindi senza certificazione di handicap), particolarmente adatto e utile nei casi di DSA (Disturbi Specifici dell’Apprendimento) e per le diagnosi di ADHD (Disturbo da deficit di Attenzione/Iperattività), entrambi non certificati come alunni in situazione di handicap. Questo documento si chiama PEP (Piano Educativo Personalizzato) o PDP (Piano Didattico Personalizzato) ed è una diversificazione di tempi, metodologie e strumenti del programma scolastico comune alla classe per prevenire l’insuccesso scolastico.
Le iscrizioni degli alunni disabili non possono essere rifiutate e hanno la precedenza su quelle degli altri alunni. Le scuole private che hanno ottenuto la parità, sono obbligate ad accettare le iscrizioni di alunni in situazione di handicap e a garantire l’integrazione scolastica (ai sensi della L. 62/2000).
Come per il precedente ordine di scuola, è importante segnalare fin dal momento dell’iscrizione particolari necessità del vostro bambino, quali, ad esempio: trasporti casa-scuola, trasporti a terapie, assistenza per l’autonomia, esigenze alimentari, terapie specifiche o altro.
Cosa succede dopo l’iscrizione? In sintesi accade che il Dirigente Scolastico invita il Collegio dei docenti ad individuare la classe più idonea cui destinare vostro figlio. Il Consiglio di Classe ha il compito di scrivere un progetto sull’assegnazione delle ore di sostegno necessarie (Vedi l’articolo “Chi garantisce l’assistenza del bambino”). Il Dirigente Scolastico, sulla base della diagnosi funzionale e del progetto formulato dal Consiglio di Classe, richiede al Direttore Scolastico Regionale le ore di sostegno necessarie.
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