Il sogno di Max
A bordo di un pullmino stipato fino all’orlo (sfidiamo, noi, a far stare altrimenti cinque elefanti in un solo mezzo!) che viaggia in mezzo alla pioggia, l’elefantino Max si accinge a tornare da scuola. A differenza dei suoi compagni, che una volta scesi gioiscono di spruzzi e cascate d’acqua, Max non è affatto felice. Quella pioggia guastafeste gli impedirà di godersi il pomeriggio al luna park, in compagnia del papà e con un bel palloncino rosso attaccato alla proboscide. Che peccato! Eppure quel sogno è così forte e desiderato che dal palloncino rosso fiammante Max si lascia chiamare e trasportare lontano, in una bella giornata di sole, in cima alle giostre più belle. È successo davvero o Max se lo è solo immaginato? Difficile dirlo, soprattutto se il sogno finisce per essere condiviso con il papà…
Tutto giocato sul contrasto tra il bianco e il nero delle illustrazioni a matita e il rosso fiammante del palloncino e di alcuni dettagli delle giostre, Il sogno di Max racconta una graziosa storia per immagini che sa di famiglia, di fantasia e di libertà. Oltre a dirci tra le righe che non dobbiamo per forza essere tutti uguali e a raccontarci quanto un sogno possa unirci e portarci lontano, il libro di Imbrattacarta offre un’opportunità di lettura visiva interessante in cui i vari passaggi narrativi non sono scontati ma richiedono una certa attenzione da parte del lettore a cogliere e interpretare dettagli minimi come espressioni del volto, inquadrature e posizioni.