Chi vorresti essere?
Recensione pubblicata il: 10/05/2013
Chi vorresti essere?, l’ultimo gustoso albo firmato da Arianna Papini, è un inno alla fantasia che sa giocare con la realtà. La domanda che dà il titolo al volume scatena, infatti, una catena di invenzioni grazie alle quali Rebecca può diventar pesce che può diventar barbagianni che può diventar coccodrillo e così via all’infinito. O meglio, e così via fino a quando il gatto non vorrebbe diventar a sua volta Rebecca invitando a ripercorrere a ritroso l’intera successione di trasformazioni, a constatare la fortuna di poter esser immaginariamente qualunque cosa ma anche a notare come ciò che ci rende differenti e originali susciti il fascino di chi ci circonda. La diversità come pregio, dunque, strizza l’occhio al lettore tra un tucano camaleontico e un camaleonte felino.
Chi vorresti essere? propone insomma una fiera colorata e gioiosa di cose, animali e persone che sono qualcosa o qualcuno ma sembran qualcosa o qualcun altro. A partire dall’involucro esterno: l’albo si sfoglia infatti come un calendario e come tale lascia in ogni pagina un richiamo a ciò che c’è prima e un’avvisaglia di ciò che c’è dopo: un promemoria e un’anticipazione, insomma, come quando alla pagina di marzo si affiancano le miniature di febbraio e di aprile. Il risultato è così un lavoro perfettamente incatenato che sottolinea senza posa l’evoluzione funambolica dell’immaginazione che parole ben composte in una litania ammaliante e illustrazioni degne di un bestiario fantastico sanno rendere incantevolmente.
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