Il piacere di narrare al di là delle difficoltà di scrittura
La scrittura è un processo complesso e articolato che è divenuto oggetto di studi interdisciplinari solo recentemente, quando il processo di alfabetizzazione viene descritto in termini di attività complessa con aspetti cognitivi, sociali, culturali oltre che grafomotori e percettivi.
La lingua scritta è infatti un complesso sistema di segni e simboli, la cui acquisizione è in relazione con le capacità di discriminazione visiva e uditiva, coordinamento oculo-manuale, ma anche consapevolezza linguistica e metalinguistica. Ma quando la capacità di scrivere è troppo difficoltosa o compromessa? Come possiamo aiutare i bambini a mantenere il piacere della narrazione utilizzando magari altri strumenti per farlo?
Nella tradizione delle culture alfabetiche il testo scritto è costituito da segni inseriti in un contesto visuo-spaziale che assumono un valore testuale, poiché insieme quei segni costituiscono un nuovo artefatto culturale. Per sapere gestire la composizione del testo scritto il bambino dovrà acquisire apprendimenti a vari livelli, con un impegno cognitivo non indifferente nel gestire un sistema comunicativo diverso dalla conversazione, a cui è stato abituato da sempre.
Ma dentro il testo, nella sua accezione di “trama” o “tessuto”, il bambino è immerso da sempre, soprattutto attraverso le narrazioni che gli vengono proposte fin dalla nascita e che costituiscono il precursore delle future abilità compositive: infatti, lo sviluppo della competenza testuale precede la produzione scritta autonoma. Cosa significa questo? La narrazione di storie è una capacità spontanea che avviene in modo naturale per adulti e bambini, che trovano nella storia la forma privilegiata per attribuire significato alla realtà circostante. In particolare con i miti e le leggende i racconti diventano anche uno strumento di socializzazione, che i genitori usano per spiegare i valori e le credenze della propria cultura. Jerome Bruner ha parlato a questo proposito di “pensiero narrativo”, ovvero della modalità cognitiva con cui le persone strutturano l’esperienza e organizzano la propria conoscenza del mondo. Il bambino, narrando, creando storie, chiarisce i propri pensieri e le proprie emozioni, ripensa e organizza le proprie esperienze e si percepisce come soggetto dotato di autonomia e intenzionalità.
Questa capacità così naturale e spontanea, nel corso dello sviluppo evolutivo del bambino, sfocerà nella capacità di narrazione attraverso un codice scritto, ovvero nella produzione e scrittura di testi. Ovviamente sarà un percorso articolato e graduale, che richiederà tempo ed energie.
Inizialmente i bambini sono impegnanti nella memorizzazione dei grafemi e della loro corrispondenza con i fonemi, da gestire in uno spazio – il foglio – preciso e delimitato. Non per tutti i bambini queste richieste sono automatiche e immediate, ma può anzi capitare che alcuni bambini incontrino delle difficoltà a vari livelli. L’acquisizione di questa competenza dipende infatti dall’integrazione di diversi fattori, pertanto se una o più di queste componenti fallisce nella sua naturale evoluzione ci possono essere conseguenze diverse nell’apprendimento della scrittura. In particolare, alcune componenti risultano specifiche della scrittura, come la grafia, il controllo ortografico e lo sviluppo lessicale.
L’esempio più caratteristico di disturbo specifico di questo aspetto è la disgrafia, dove il bambino incontra difficoltà nel riprodurre i segni alfabetici e numerici e riguarda nello specifico la componente motoria della programmazione ed esecuzione del gesto grafico. In caso di disgrafia è importante seguire un programma di potenziamento che possa tener presente le diverse caratteristiche della scrittura disgrafica in modo da lavorare in modo personalizzato e specifico.
È poi opportuno trovare un percorso di compensazione delle specifiche difficoltà che possa far emergere le risorse del bambino e avviarlo ad una serena costruzione del proprio percorso di apprendimento. Ad esempio sarà utile far utilizzare al bambino con disgrafia programmi di videoscrittura o altri editor di testi dotati di correttore ortografico, oppure utilizzare la propria voce per scrivere direttamente sul computer o tablet attraverso un programma “speech-to-text”, ovvero un software di riconoscimento vocale che permette di “trasformare” rapidamente la propria voce in testo scritto (come Dragon NaturallySpeaking Home o Speechnotes).
L’importanza di questi strumenti e del loro utilizzo sta proprio nel permettere al bambino anche se ancora piccolo di continuare a produrre testi, per continuare a mantenere intatta la propria capacità di narrazione e di produzione scritta. Spesso in classe l’utilizzo di un pc per scrivere viene vissuto in modo frustrante perché denota una differenza, tuttavia è fondamentale per un ragazzo disgrafico alleggerire il carico cognitivo derivante dalla scrittura a mano per preservare energie alla produzione e alla riflessione rispetto all’attività da svolgere. Adesso ci sono moltissimi software, gratuiti o a pagamento, per impratichirsi nell’utilizzo della tastiera e diventare più veloci nella scrittura, che si possono consultare facilmente nel nostro catalogo on line. Purtroppo se il bambino vive con fatica l’attività di produzione scritta tenderà a evitarla o a renderla breve e stringata ai minimi termini, senza percepire la bellezza e la ricchezza della narrazione. Per questo è fondamentale accompagnarlo nel percorso di avvicinamento alla videoscrittura e renderlo sempre più sicuro e autonomo in questa competenza.
In questi giorni di Didattica a Distanza nulla gioca maggiormente a favore dei bambini con difficoltà di scrittura rispetto alla possibilità di scrivere al computer e al tablet, attività che andrebbe comunque favorita e incentivata durante tutto l’anno scolastico. Ad esempio tra le diverse attività di scrittura che si possono proporre a casa c’è la creazione di libri e storie, utilizzando il conosciuto Power Point o anche con il sostegno di siti appositi come bookcreator.com. Per i ragazzi più grandi idee interessanti sono ad esempio la creazione di blog e diari personali.
Le proposte per continuare a scrivere al di là delle difficoltà disgrafiche sono molte ed interessanti: occorre proporle con gradualità tenendo sempre ben presente gli aspetti di creatività e fantasia personali collegati alla produzione narrativa, che non devono mai mancare nel percorso scolastico del bambino!
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