I colori del buio
Recensione pubblicata il: 10/12/2012
Gli adolescenti sono i destinatari principali de I colori del buio. Vale tuttavia la pena di segnalare questo libro per il suo valore letterario e per la delicata serietà con cui affronta temi importanti. Questi tratti, che gli hanno valso il National Book Award 2010, lo rendono infatti interessante anche agli occhi di lettori e lettrici di età diversa, purché aperti a un confronto disincantato con la realtà.
La protagonista del libro, Caitlin, è in particolare affetta da sindrome di Asperger, descritta senza camuffaggi. Tutto ciò che non ha un contorno netto – dagli individui alle espressioni metaforiche – assume per lei un volto inquietante e minaccioso: così essa non si stanca di consumare il dizionario e i suoi termini esatti, di disegnare rigorosamente in bianco e nero e di attenersi ad un logica ferrea che spesso si scontra con il pensiero comune.
Il suo è un percorso a ostacoli, segnato da paletti fissi e sofferenze inattese come la morte del fratello Devon, tra le quali si trova a zigzagare alla ricerca di un posto nel mondo, e di una conciliazione con sé stessa e con gli altri. Il lettore, silenziosamente, finisce per far suo questo tortuoso tragitto, accogliendo quelle emozioni chiare e scure che ne segnano marcatamente il tracciato.
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