Lingua dei segni italiana – Alfabeto manuale
Recensione pubblicata il: 9/06/2023
Pratici, spendibili, accattivanti: i libretti dedicati alla Lingua del Segni Italiana da poco pubblicati da Logos sono strumenti di cui davvero si sentiva la mancanza. Progettati in un’ottica squisitamente inclusiva, si presentano come manuali snelli e di facile uso e si rivolgono a un pubblico ampio, tutt’altro che limitato ai bambini sordi o ai loro familiari. Il progetto da cui prendono le mosse – SegniAmo Bimbi – promuove, infatti, la diffusione della LIS tra i bambini udenti più e oltre che tra i bambini sordi, forte dell’idea che la conoscenza della Lingua dei Segni può riservare benefici importanti non solo in termini di superamento di barriere comunicative e culturali ma anche di supporto all’apprendimento della lingua vocale. Per tutti.
I libri ad oggi pubblicati da Logos in questa direzione sono due: Piccolo vocabolario bebè e genitori e Alfabeto manuale.
Alfabeto manuale si propone di accompagnare i bambini, sordi ma anche e soprattutto udenti, alla scoperta della dattilologia, ossia della rappresentazione delle lettere attraverso specifiche configurazioni delle mani. Si tratta, nello specifico, di uno strumento impiegato dalle persone sorde per rendere comprensibili delle nuove parole o per esprimere nomi propri a cui non corrisponde un segno specifico. Agli occhi di un udente, l’alfabeto manuale può ricordare l’alfabeto muto usato nei giochi infantili e proprio valorizzando un analogo approccio ludico e piacevole viene proposto in questo libro. L’alfabeto manuale può, infatti, risultare utilissimo a chiunque per inviare messaggi segreti, per comunicare senza farsi sentire o per farsi capire in condizioni di caos e inquinamento acustico: tutte forme di scambio e interazione che possono peraltro coinvolgere anche bambini sordi in una dinamica assolutamente paritaria. È proprio quando uno strumento messo a punto per una disabilità trova il modo di uscire dai confini ristretti di quest’ultima per diventare patrimonio di tutti che possiamo a tutti gli effetti parlare di inclusione.
Come in una sorta di alfabetiere, ogni pagina di Alfabeto manuale è dedicata a una diversa lettera. Quest’ultima viene riportata in minuscolo e in maiuscolo, viene associata al nome di un animale di cui è iniziale (scritto a sua volta in stampatello minuscolo e in corsivo) e viene soprattutto resa attraverso la configurazione manuale corrispondente, vera protagonista della pagina. La peculiarità del volume risiede senz’altro nel tocco artistico aggiunto da Roger Olmos, a cui è affidata la rappresentazione della configurazione di ogni lettera e l’illustrazione dell’animale di cui è iniziale. Non solo perché questo rende molto attraente la pagina, invitando a scoprirne e sperimentarne il contenuto, ma anche perché crea un’interazione tra mano e animale (per esempio, il koala appare come abbracciato al polso, il collo del fenicottero si insinua tra le dita mentre l’iguana si arrampica agile sul dorso) che favorisce la memorizzazione. Su ogni pagina compare inoltre sempre un QR code che in maniera molto pratica consente di visualizzare in formato video i segni relativi agli animali rappresentati così come la loro indicazione tramite alfabeto manuale: un formato, questo, che valorizza l’aspetto dinamico dei segni e ne chiarisce al meglio la modalità di esecuzione.
La forza di volumi come Piccolo vocabolario bebè e genitori e Alfabeto manuale risiede in almeno tre qualità. La prima è fare della LIS uno strumento trasversale che possa esprimere le proprie potenzialità ben al di là dell’ambito della disabilità uditiva. La seconda è coinvolgere a questo fine un illustratore del calibro e della bravura di Roger Olmos, grazie al quale il confine tra rappresentazione grafica del segno e illustrazione espressiva diventa molto labile. La terza, infine, è sfruttare in maniera intelligente ed efficace la sinergia tra cartaceo e digitale, sfruttando le potenzialità di quest’ultimo non per inserire inconsistenti orpelli ma per apportare un significativo valore aggiunto.
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