Ma quando arriva?
Recensione pubblicata il: 22/12/2022
Chi l’ha detto che il tempo dell’attesa debba essere per forza immobile e noioso? Basta sapere cosa farci! A inventare mondi e creature, osservando e lasciandosi ispirare da ciò che ci circonda e ci accade intorno, i minuti passano, per esempio, in un lampo. Così, alla fermata di un bus, possono presentarsi draghi e lucertoloni, possono affollarsi aerei ed elicotteri e ci si può immergere in mondi sottomarini. Mentre gli adulti sembrano subire passivamente il tempo trascorso sotto la pensilina, la bambina protagonista di Ma quando arriva? si gode a pieno il qui e ora, perché capace di trasformarlo in molti altrove.
Il tratto di Violeta Gomez è volutamente impreciso, talvolta abbozzato. Privi di contorni davvero netti e di dettagli minuziosi, i suoi personaggi parlano piuttosto con i colori e le posture, rivelando in pochi tratti lo stato d’animo che li pervade. La cifra espressionistica dell’autrice concorre d’altro canto a valorizzare la sovrapposizione tra dimensione reale e dimensione fantastica che caratterizza il volume e che muove la narrazione. Le inferenze richieste al lettore per distinguere i due piani e riconoscere come si intreccino non sono né minime né scontate: per questo il libro si rivolge in particolar modo a quei lettori che trovino stimolante e non ostacolante la presenza di passaggi narrativi impliciti o appena accennati.
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