Educazione scolastica e integrazione della disabilità
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L’integrazione scolastica dei ragazzi con disabilità può essere migliorata se i compagni sono adeguatamente preparati e sensibilizzati al problema e se la scuola adotta strategie orientate all’integrazione.
Uno studio condotto presso l’Università di Tolosa ha valutato l’atteggiamento in ambiente scolastico degli adolescenti nei confronti di compagni di scuola con disabilità. Nel corso di un biennio, sono stati coinvolti gli studenti di 12 scuole secondarie della città francese, alcune strutturate con una totale integrazione, altre con classi speciali per i ragazzi disabili e condivisione solo parziale dell’orario scolastico. Di ciascuno studente sono stati raccolti dati relativi alle caratteristiche personali, alla qualità della vita, al grado di informazione e alla consapevolezza sulle condizioni di disabilità. È stato utilizzato il questionario standardizzato CATCH (Chedoke-McMaster Attitudes Towards Children with Handicaps), in grado di esplorare l’atteggiamento nei confronti della disabilità e fornire un punteggio complessivo e tre punteggi parziali legati al profilo affettivo, comportamentale e cognitivo.
Ha risposto al questionario il 75,2% degli studenti reclutati (n=1.135 studenti; 612 femmine, 523 maschi; età compresa tra 10 anni e 8 mesi e 15 anni, media 12 anni e 8 mesi). I fattori relativi agli studenti che si associavano a un atteggiamento più disponibile nei confronti dei compagni di classe con disabilità (punteggio CATCH più elevato) sono risultati: l’appartenenza al sesso femminile, un buon livello di qualità della vita, l’amicizia con un coetaneo disabile, un’esperienza di disabilità in famiglia e un adeguato livello di informazione sulla disabilità stessa da parte della famiglia, della scuola o dei media. Circa quest’ultimo aspetto, va sottolineato che la parte del questionario che esplorava il profilo cognitivo ha totalizzato un punteggio medio più basso rispetto alle altre due. Per quanto riguarda i fattori relativi alle caratteristiche della scuola, la presenza di classi speciali riservate ai ragazzi con disabilità cognitiva, si associava in modo indipendente con un atteggiamento più negativo da parte dei compagni non disabili.
L’atteggiamento degli adolescenti nei confronti dei compagni di scuola con disabilità dipende sia da fattori individuali, derivanti dalla sensibilità, dalla cultura e dall’esperienza personali, sia da fattori ambientali, influenzati dal livello di integrazione scolastica. Tali fattori sono in buona parte modificabili; in particolare i risultati dello studio individuano spazio per gli interventi di educazione dei coetanei sulle problematiche relative alla disabilità e di integrazione in ambiente scolastico.
Bibliografia: Vignes C, Godeau E, et al. Determinants of students’ attitudes towards peers with disabilities. Developmental Medicine & Child Neurology 2009; 51:473-9.
e-mail: carnaud@cict.fr
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