Le parole scappate – nuova edizione
Recensione pubblicata il: 24/09/2020
Due patologie differenti: Alzheimer e dislessia. Due età opposte: un’anziana e un bambino. Due difficoltà distinte: decifrazione e ricordo. Mariadele e suo nipote sembrerebbero aver poco in comune. Eppure…
Con Le parole scappate, Arianna Papini immagina e fa immaginare come possano convergere storie apparentemente diverse e prive di un binario condiviso. Attraverso un racconto poetico ed essenziale e illustrazioni dal tratto marcatamente sospeso, le parole si scoprono infatti elemento di incontro tra una nonnaa che difetta nella memoria e un ragazzino che stenta a leggere correntemente.
In entrambi i casi le parole si fanno protagoniste di perdite, di mancanze e talvolta di autentiche forme di sofferenza, ma diventano al contempo anche stimolo e strumento di riscatto. La narrazione, verbale e più genericamente artistica, diventa in effetti una possibilità di contatto attraverso la quale nonna e nipote trovano una personale e comune strada per l’accettazione di sé.
Ripubblicato a quasi dieci anni di distanza dalla prima edizione (quando Coccole books si chiamava ancora Coccole e Caccole!), Le parole scappate trova ora un nuovo formato, leggermente più ampio e con copertina rigida, ma anche una nuova grafica interna che valorizza figure e capitoli, che così proposti paion quasi poesie. Niente di più azzeccato: la mano di Arianna Papini, quando scrive e quando dipinge, ha infatti una grazia poetica di fronte alla quale è difficile restare indifferenti.
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