Ci vorrebbe
Recensione pubblicata il: 7/02/2020
Ci vorrebbe una bacchetta magica per trasformare cose e situazioni che ingrigiscono il presente dei bambini in cose e situazioni che invece ne alimentano la gioia. Manuela Mapelli, autrice e illustratrice di Ci vorrebbe, la bacchetta magica non ce l’ha ma in compenso ha delle matite. E forse un po’ magiche lo sono pure loro se con un tocco di colore, le ciminiere si fanno alberi, il filo spinato fiorisce, e le bombe divengono cieli stellati. Non solo. Magica è la possibilità di riportare in piccola scala criticità grandissime e aprire ai bambini la possibilità di immaginare un futuro migliore. L’autrice questo prova e forse riesce a farlo, dando vita a un volumetto piccino picciò che dà voce al potere trasformativo dell’immaginazione.
Delicato come un tocco di bacchetta magica, Ci vorrebbe si compone di illustrazioni e testi minimi. Le prime giocano con intelligenza sul cambio di senso e prospettiva che colori e dettagli possono portare su ogni oggetto. I secondi, invece, sono stampati in OpenDyslexic: un font open source ad alta leggibilità che privilegia forme rotondeggianti nella parte inferiore delle lettere per evitarne la confusione. Data la semplicità del volume, che ben lo predispone a una lettura ad alta voce, è chiaramente difficile che un bambino con dislessia vi si approcci in autonomia, ciononostante la scelta di un font accessibile e inclusivo non è indifferente o superflua perché crescere, fin da ascoltatori, tra parole a stampa dall’aria amichevole concorre a viverle con positiva curiosità.
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