Le parole che non riesco a dire
Recensione pubblicata il: 17/05/2017
Agli adulti, lettori di Se ti abbraccio non avere paura, Andrea Antonello è noto. Protagonista del romanzo scritto da Fulvio Ervas in cui si narra del suo viaggio in motocicletta in compagnia del padre, Andrea è invece sconosciuto ai lettori più piccoli. E quindi si presenta. Le parole che non riesco a dire è infatti un albo in cui il ragazzo, ormai ventiquattrenne, racconta gli aspetti essenziali della sua vita: sé stesso, le sue emozioni e il suo rapporto con gli altri. Lo fa alla sua maniera, con pochissime parole messe insieme in una forma talvolta bizzarra ma capacissima di rendere la complessità di sentimenti e pensieri che vi sta dietro.
Il volume presenta per ogni micro-argomento un paragrafo scritto dall’autore e un commento ad esso ispirato che offre consigli pratici su come rapportarsi positivamente con una persona affetta da sindrome autistica. Il risultato è da un lato un’immersione nella testa di Andrea, che aiuta a spazzare via una serie di pregiudizi sulla vuotezza emotiva e psichica dei ragazzi con autismo, e dall’altro un piccolo compendio divulgativo, a misura di bambino, su come costruire ponti che ci uniscano a chi “pensa strano”, appare “speciale, difficile” ma anche “divertente”. E se è vero che un libro come questo nasce forse a tavolino, in virtù e del successo editoriale riscosso dal volume che ha visto Andrea protagonista, non si può negare che abbia un significato, un’ originalità e una spendibilità che vale la pena esplorare e condividere con i piccoli lettori, spesso incuriositi ma anche intimoriti da compagni con cui non sappiano bene come rapportarsi.
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