Martedì
Recensione pubblicata il: 7/03/2017
Succede che un martedì sera le rane dello stagno si sollevino da terra e inizino a volare. A bordo di foglie di ninfea si librano nel buio della notte, si intrufolano in casa dai camini o dalle finestre, cambiano canale al televisore, fanno gare di corsa con i cani e non mancano di combinare guai tra le lenzuola stese. Poi sorge il sole e tutto torna alla normalità. O forse no… foglie di ninfee fradice giacciono a terra, gli investigatori brancolano nel buio e ombre di altri insoliti aviatori si preparano a decollare: è alle porte un nuovo martedì, che secondo l’autore è il giorno più divertente e dal suono più paludoso (in inglese Tuesday, martedì, richiama il suono di ooze, melma)!
Con questo libro, che gli è valsa la prima di tre prestigiose Caldecott Medals, David Wiesner dà vita a una storia in cui reale e fantastico danzano con un’intimità e un’intesa rarissime al punto che diventa difficile stabilire se l’autore esplori con tratto realistico un mondo immaginario o se trasfiguri la realtà quotidiana con uno sguardo colmo di immaginazione. Quel che conta è che il lettore ne resta letteralmente rapito. Surreale e divertente come nello stile più caratteristico di Wiesner, Martedì racconta infatti una storia in cui lo stupore fa la parte del condottiero.
Le tavole dettagliate dell’autore hanno una capacità straordinaria e forse unica di calare il lettore nel qui ed ora letterario, facendogli avvertire l’aria fresca della sera sulla pelle, il cicalio leggero della natura notturna e il profumo di un mistero eccezionale che sta per compiersi e ripetersi. La cura con cui, poi, Wiesner dissemina le sue illustrazioni di dettagli che contestualizzano il racconto e gli conferiscono coerenza interna – dalla luna che cambia progressivamente alla corrispondenza precisa tra un’immagine e la successiva – fa sì che la sua narrazione per immagini offra tutto ciò che occorre al lettore per seguire con rigore il filo narrativo. Al contempo, però, la libertà di donare personali interpretazioni di ciò che accade – del perché le rane prendano il volo, per esempio, del perché tutto succeda di martedì o del perché rane e cane inizino una corsa a perdifiato – resta intatta e gioca un ruolo importante nel coinvolgimento diretto di chi sfoglia le pagine.
Questo equilibrio tra ciò che le immagini dicono, ciò che suggeriscono e ciò che lasciano in sospeso chiede da un lato un’attenzione mai sopita per seguire al meglio lo sviluppo narrativo e per godere appieno delle meraviglie che nasconde e offre dall’altro una possibilità di fruizione allargata anche a giovani lettori con difficoltà comunicative e di decodifica del testo. A strizzare loro l’occhio, inoltre, non manca un ritmo cadenzato ben scandito da una partizione di doppie pagine piene, grandi cornici bianche e riquadri più piccoli. Il risultato è davvero un libro curatissimo e ricco di sorprese, non a caso inserito in catalogo dalla raffinatissima casa editrice Orecchio acerbo, cui si deve anche la pubblicazione del meno recente ma altrettanto affascinate Mr. Ubik!.
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